Svenimento e shock

Lo svenimento è la perdita temporanea della normale attività della coscienza ed è causato da una mancanza di afflusso di sangue al cervello per abbassamento della pressione sanguigna.

Può essere provocato da  molti fattori: un digiuno prolungato, un'emozione forte, una lunga  permanenza in ambiente troppo caldo e affollato con insufficiente ricambio di aria,  una degenza a letto che si protrae da tempo, un intenso sforzo fisico.

Lo svenimento si manifesta con pallore, senso di debolezza, sudorazione fredda, polso debole, nausea, annebbiamento della vista, ronzio alle orecchie, perdita della conoscenza per alcuni minuti.

La prima cosa da fare è far sdraiare la persona in posizione supina, con le gambe sollevate in modo tale che, di tutto il corpo,  la testa sia la parte posta più in basso. 
Nel caso non sia possibile si può anche far sedere con la testa china tra le ginocchia.

Si devono inoltre allentare tutti quegli indumenti che possono ostacolare la circolazione e allontanare le persone intorno. Se l'ambiente è chiuso e caldo si devono aprire le finestre. E' bene ventilare la persona con un ventaglio o altro oggetto adeguato.

Nel caso lo svenimento abbia causato una caduta è necessario verificare la presenza o meno di ferite  e tenere presente la possibilità di fratture.

E' sempre meglio richiedere l'intervento di un medico.
Quando la persona rinviene è bene che resti ancora circa 20 minuti sdraiata per evitare che alzandosi svenga di nuovo.

Non si devono somministrare bevande alcoliche o altro per bocca, perchè potrebbero finire nella trachea e quindi nei polmoni. E' pure inutile schiaffeggiare il viso del paziente.

Lo shock è provocato dal mancato apporto di sangue ai tessuti del corpo con sofferenza degli organi interni e danni irreversibili.  Può verificarsi in seguito a un trauma, un'emorragia rapida, un'infezione batterica grave, un'ustione estesa, una permanenza prolungata al freddo o anche una riduzione dell'efficienza cardiaca, come nel caso di  infarto

Anche una grave reazione allergica provoca shock, per esempio dopo assunzione di alcuni farmaci o  puntura di insetti nel caso di allergia a quel veleno.

Lo shock si manifesta con senso di stordimento, polso debole, sudorazione fredda, aumento della frequenza respiratoria.

Si suddivide in tre stadi: quello di primo stadio, detto anche pre-shock, in cui il cuore ha un battito irregolare, il paziente ha freddo ed è pallido, quello di secondo stadio, o moderato, caratterizzato da pressione molto bassa, senso di irrequietezza e striature cianotiche sulla pelle, infine lo shock di terzo stadio, o severo, con battito cardiaco ancora più irregolare, respirazione alterata, confusione mentale, forte sonnolenza, impossibilità a urinare (anuria) per insufficiente apporto di sangue ai reni.
Questo fatto è molto dannoso in quanto causa il permanere nell'organismo di sostanze tossiche che solitamente vengono appunto espulse con l'urina.

L'aggravamento dello shock, con conseguente passaggio da uno stadio all'altro, non dipende dalla causa; inoltre lo shock può manifestarsi anche diverse ore dopo la causa stessa.
Per tale motivo si deve tenere in osservazione il soggetto a rischio per diverse ore.

La persona colpita da shock dev'essere subito portata in ospedale. E' quindi necessario richiedere l'intervento di un'ambulanza.

Nel frattempo si devono attuare tutte le precauzioni descritte per lo svenimento.

Il personale medico provvederà a intervenire nel modo più appropriato.
Il farmaco per eccellenza utilizzato in tali casi è l'adrenalina per via intramuscolare. Sono in commercio fiale preconfezionate pronte per l'uso, ma è comunque necessario che il medico dia istruzioni in merito.

Lo shock anafilattico è causato da anafilassi, cioè una reazione che produce anticorpi in grado di legarsi a particolari cellule del sangue provocando liberazione di istamina e leucotrieni, responsabili dello shock.: la pressione si abbassa, si verifica un attacco di asma, con conseguente difficoltà respiratoria, a livello cutaneo si può presentare orticaria.

I sintomi sono anche rappresentati da formicolio, senso di calore al capo e alle estremità,  prurito su mani, inguine, torace e volto, tosse, gonfiore, starnuti, vomito, dolori intestinali.
Le forme più gravi portano allo svenimento.

Lo shock anafilattico è causato da punture di insetti quali calabroni, api, vespe, ingestione di cibi, assunzione di farmaci.

A volte i sintomi provocati da un alimento si instaurano solo se il soggetto si è sottoposto a fatica fisica dopo averlo consumato.

ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.

 

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