Il fumo

Il fumo causa molte vittime ogni anno: solo nel nostro Paese è responsabile di circa il 30% delle morti per tumore. Inoltre è fattore favorente di altre patologie quali l"infarto del miocardio, l"ictus, le bronchiti croniche e altri disturbi dell"apparato respiratorio.

Responsabili di questi gravi danni sono le sostanze che si sprigionano durante la combustione, soprattutto il catrame, e inoltre la nicotina, che danneggia il sistema cardiovascolare e nervoso, oltre ad indurre dipendenza.
Il fumo quindi è una causa di morte facilmente evitabile.

Ha anche un effetto negativo sul sistema riproduttivo, sia nell"uomo che nella donna, riducendo la fertilità.
In gravidanza danneggia il feto e provoca un basso peso alla nascita, aborti spontanei e complicanze di varia natura.

Il fumo passivo danneggia chi si trova nell"ambiente frequentato dai fumatori. Se si tratta di bambini le conseguenze vanno dalle infezioni polmonari nei neonati alla tosse, dall"irritazione oculare all"asma e all"otite.

Si può smettere di fumare: il 90% degli ex fumatori ha smesso senza dover ricorrere ad aiuti esterni. Le prime 24 ore dall"ultima sigaretta sono le più difficili da affrontare e per 4-5 giorni si soffre di sintomi da astinenza, che pian piano scompaiono nell"arco del primo mese. Le sensazioni di malessere, quali irritabilità, aumento dell"appetito, difficoltà di concentrazione, possono persistere per alcuni mesi.

Il desiderio di fumare dura pochi minuti e si può ricorrere a strategie per distrarre la propria attenzione da quel problema: si può masticare una gomma o una caramella (preferibilmente senza zucchero), fare una passeggiata, bere un bicchier d"acqua.
Se si verifica un aumento di peso si deve seguire una dieta ricca di frutta e verdura, evitare gli alcolici ed aumentare l"attività fisica.

Capita  anche che, nonostante le buone intenzioni, si ricominci a fumare, ma questo fa parte del percorso e non ci si deve scoraggiare. Le ricadute servono per conoscere i propri punti deboli e capire quali sono i momenti critici.

Se non si riesce a smettere da soli ci si può rivolgere al medico per decidere quale percorso seguire.

Si può ricorrere a terapie farmacologiche   a base di sostitutivi della nicotina e di bupropione, che riduce il desiderio di fumare. Anche il sostegno psicologico è importante .

A chi rivolgersi
Sul territorio nazionale sono presenti oltre 200 ambulatori per la cessazione dal fumo di tabacco
Il fumatore che vuole disassuefarsi dalla nicotina può rivolgersi al proprio medico che saprà indirizzarlo all"Azienda Sanitaria più vicina.
E", inoltre, possibile consultare il sito dell"Istituto Superiore di sanità - OssFAD o il Telefono Verde contro il Fumo 800-554088.

Smettere di fumare porta ad una rapida normalizzazione della pressione arteriosa, del battito cardiaco, della temperatura di mani e piedi. Nell"arco di poche ore diminuisce il livello di anidride carbonica nel sangue e si normalizza quello dell"ossigeno ed inoltre diminuisce il rischio di infarto cardiaco.

Le terminazioni nervose raggiungono di nuovo le normali dimensioni e migliorano olfatto e gusto.

Entro due giorni migliora il respiro ed aumenta la capacità polmonare, con conseguente miglioramento della resa nelle attività fisiche.
La tosse eventualmente presente diminuisce gradualmente fino a scomparire.

Nei primi 5 anni la mortalità da tumore polmonare per il fumatore medio (un pacchetto di sigarette al giorno) scende sensibilmente: da 137 per centomila persone a 72 e diminuisce anche il rischio di altri tumori quali quello alla bocca, alla laringe, all"esofago, alla vescica, ai reni e al pancreas.

Dopo 10 anni la mortalità scende a 12 per centomila, che corrisponde alla percentuale nella popolazione dei non fumatori.

 Leggi anche "Il fumo della sigaretta e altre dipendenze" a cura della Dott.ssa Monica Viotto

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