Le anemie e la fitoterapia

   
 

L’anemia, che comporta una riduzione di ossigeno nel sangue, colpisce ancora oggi milioni di persone. La diminuzione dei globuli rossi provoca debolezza, stanchezza, capogiri, un pallore generale evidente anche nel colore delle labbra, delle palpebre e delle unghie (uno dei motivi per cui quando si va da un medico sarebbe meglio non avere lo smalto!!!), irritabilità e depressione, sonnolenza, dolore alla cavità orale e, nelle donne, assenza di flusso mestruale.

I primi segnali di un lento sviluppo dell’anemia sono la perdita dell’appetito, il mal di testa frequente, l’irritabilità, la difficoltà di concentrazione, la nausea e talvolta una febbricola persistente.

Il Ferro è un fattore importante nell’anemia perché concorre alla produzione di emoglobina, l’elemento del sangue che trasporta l’ossigeno. In coloro che lamentano una carenza di ferro la formazione di globuli rossi può quindi risultare danneggiata.

Il disturbo colpisce in larga parte soprattutto i bambini e le donne  e si tratta spesso di un disturbo nascosto, i cui sintomi vengono identificati con difficoltà.

Altre cause di anemia possono essere anche le carenze vitaminiche, la presenza di malattie tumorali, l’aumentata distruzione da parte della milza di globuli rossi malformati (ad esempio l’anemia falciforme, con globuli rossi a forma di falce), l’utilizzo di sostanze stupefacenti, disfunzioni ormonali, flusso mestruale molto abbondante. Entrare nello specifico delle varie forme di anemia sarebbe laborioso e costringerebbe ad un semi trattato di ematologia, per cui mi sono limitato ad inquadrare genericamente il disturbo anche perché la presenza di anemia dovrebbe essere sempre interpretata come un segno o sintomo di una malattia sottostante. Come tale, l’anemia rappresenta un dato importante che non dovrebbe mai essere ignorato. Allorché si evidenzia la presenza di anemia, è importante per il medico determinarne l’eziologia, la causa.

La fitoterapia interviene contribuendo con un apporto di fitonutrienti, in particolare con piante medicinali ad alto contenuto in minerali, oligoelementi e vitamine. Tra queste si annoverano la Medicago sativa meglio conosciuta come Erba medica, l’Equisetum arvense che in sospensione di pianta fresca ha un alto contenuto minerale, la Trigonella foenum graecum, meglio nota come Fieno greco e la Gentiana lutea o genziana, indicata nelle astenie e nelle convalescenze specie in tintura madre. Per le anemie megaloblastiche, da carenza di vitamina B12 e/o acido folico, devono essere curate le turbe digestive eventualmente presenti e responsabili del ridotto assorbimento. Anche se si utilizza una terapia farmacologica è sempre consigliabile integrare con il polline, due cucchiaini da caffè al mattino, con alimenti contenenti acido folico, quali gli asparagi, gli spinaci, la lattuga, i cavoli, le banane, i limoni, i meloni.

L’assunzione di melassa nera è molto utile per il suo alto contenuto di ferro e vitamine del gruppo B, così come l’integrazione di vitamina C è importante per l’assorbimento del ferro.

Attenzione perché l’assunzione di antiacidi interferisce con l’assorbimento del ferro, così come l’assunzione di calcio o di zinco, per cui in caso di assunzione di Ferro devono essere presi separatamente.

Il pesce, invece, se consumato insieme a vegetali contenenti ferro, ne aumenta l’assimilazione.

Anche in questo caso l’autodiagnosi o l’autocura sono molto pericolose. Uno stato di anemia può e deve essere diagnosticato solo a seguito di esami del sangue, spesso molto specifici e ripetuti e conseguente visita medica specialistica. L’assunzione di integratori di Ferro può danneggiare il fegato, il cuore, il pancreas e il funzionamento dei linfociti B e T , motivo per il quale la terapia integrativa deve assolutamente essere sempre prescritta dal medico! 

Dr. Angelo Carli

 
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